Zlatan Ibrahimovic si è raccontato in una lunga intervista, parlando della sua stagione fino ad ora ad altissimi livelli. Il numero 11 del Milan sta trascinando la sua squadra in campionato, e nonostante i 39 anni non sembra intenzionato a fermarsi. Lo svedese ha parlato della gestione del suo fisico e della differenza con i giovani talenti nella rosa del Milan, oltre che del rapporto ottimo con Stefano Pioli e del modo in cui ha affrontato il Coronavirus.

Ibrahimovic
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Le parole di Zlatan Ibrahimovic

Come ha affrontato il Coronavirus?

“Non è stato grave, solo un paio di settimane. Mi fecero abbandonare l’allenamento, feci un sacco di domande. Mi hanno rifatto il test tre volte per essere sicuri, così sono rimasto a casa. Dopo tre giorni avevo mal di testa, ma non ho capito se era dovuto all’essere intrappolato, ripetevo le stesse cose tutto il tempo. Poi ho iniziato ad avere mal di schiena quando dormivo: mi svegliavo alle tre del mattino, dovevo prendere delle pillole: sono contrario ma dopo dieci minuti i dolori erano scomparsi. Al quinto giorno non sentivo più i sapori, né del cibo, né del caffè. Ho cominciato ad allenarmi solo dopo una settimana: prima non ci riuscivo, anche se mi avevano dato un piano per allenarmi in casa, così come fanno con chiunque risulti positivo. Mi stancavo subito, ma era voluto perché volevo far funzionare il cuore e aumentare il battito cardiaco. Non ho avuto altri sintomi. Ora ho riaviuto il gusto ma l’olfatto non è ancora al 100%. E’ una seccatura ma potrebbe essere anche un raffreddore. Cosa fare? Dobbiamo continuare a vivere, sapendo che il Coronavirus fa parte delle nostre vite, come l’influenza”


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La straordinaria condizione fisica a 39 anni

“Sento che sono ancora vivo, posso esibirmi e ottenere ciò in cui sono bravo. Poi i risultati parlano da soli, ed è un onore ogni volta che vinci il Pallone d’Oro. Ma senza il duro lavoro non ottieni nulla in cambio. A questa età c’è molta mentalità. Poi ho le mie qualità, il mio talento, ma penso che sia tutto nella mia testa. Se vuoi, puoi”

Come è cambiato Ibrahimovic rispetto al passato?

“Mi sento bene. Dico sempre che divento sempre migliore e più completo ogni giorno che passa, ed è esattamente quello che penso. Dieci anni fa ero un giocatore, cinque anni fa ne ero un altro. E penso di avere l’intelligenza che permette al mio corpo di adattarsi a quello che posso, a quello di cui ho bisongo, senza esagerare. La gente dice che oggi non corro molto, ma scelgo le mie corse ora in modo da poter aiutare la mia squadra nel miglior modo possibile. E poi ho un allenatore che adatta il gioco a quello che posso fare”

Il rapporto con Stefano Pioli

“Mi salva nel gioco difensivo, ma nel gioco offensivo sono libero. E quando attacchiamo sento: ‘Devo scendere e prendere palla come dieci anni fa, o devo restare in piedi?’. Dove aiuto di più la squadra? Questo è ciò che intendo quando dico che ho adattato il mio gioco a quello che posso. Questa energia, questa condizione, questa corsa nelle gambe. Se potessi correre 90 minuti senza sosta, l’avrei fatto, ma non posso. Sono onesto con me stesso e non posso. Quando eseguo una corsa, ci vuole un po’ di tempo per recuperare. Ma scelgo io quando farlo e mi sacrifico per la squadra quando devo sacrificarmi, quindi…”

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Le persone che lo avevano sottovalutato

“Penso che molti mi abbiano sottovalutato, in quanto mi vedono come un ego. In ogni caso, all’inizio era così: “Lui è un ego, pensa a se stesso, si sarebbe adattato lì”. Ma queste sono fasi che attraversi, si tratta anche di esperienza. Ricordo di aver detto diversi anni fa che vedo situazioni che accadranno. Quando lo dici, suona strano, ma è così quando suono. Vedo cosa penso che accadrà, cosa voglio che accada, prima che accada. È più visibile ora e lo sto facendo molto di più ora perché devo adattarmi ed essere più intelligente nel mio gioco”.

La differenza con i giovani

 “Quello che ripeto tutto il tempo è che mi alleno molto duramente. Mi preparo molto, molto bene. Nel mio programma sono molto professionale. Ho messo tutto il tempo possibile per mantenermi in forma ed essere fresco. C’è molto nella mia testa. E poi ho messo un’altissima pressione su me stesso. Molto. La mia squadra ora è una delle squadre più giovani d’Europa. E mi metto nella situazione in cui voglio essere paragonato a chi ha quell’età. Non voglio che sia un vantaggio solo perché sono più vecchio”

La discussione con Raiola prima di tornare al Milan

“Volevo aprire un nuovo capitolo della mia vita. Stare con la famiglia ogni giorno, seguire i miei figli. Poi Mino Raiola mi ha detto ‘Devi chiudere in Europa! Devi dimostrare di essere ancora a un livello alto, puoi farlo! Fai solo sei mesi a Milano, dopodiché puoi smettere. È troppo facile smettere negli Stati Uniti'”.

La chiamata di Mihajlovic al Bologna

“Mihajlovic si è ammalato. Gli ho parlato e lui ha detto: ‘Vieni a Bologna’. Ho detto: ‘Ascolta! Per te vengo gratis, nessun problema. Io verrò ad aiutarti. Però sarò onesto… non sono lo Zlatan di dieci anni fa, quello che eri abituato a vedere. Ora sono una persona completamente diversa'”.

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