Il Roland Garros 2020 è stato rimandato a settembre
La decisione è storica e del tutto fuori dal normale, esattamente come il periodo che tutto il mondo sta vivendo.
Come tutte le cose fuori dal normale, la decisione è arrivata senza alcun preavviso. Una scelta storica appunto, come l’annata sportiva (e non solo) che stiamo vivendo, destinata a rimanere nei libri di storia. Il rinvio del Roland Garros, che sarebbe dovuto iniziare il 24 maggio, sconvolge il calendario del tennis. Non solo i giocatori, ma anche tutti quelli che ruotano attorno a loro (giornalisti, addetti ai lavori, arbitri ecc.).
E’ chiaro che il discorso potrebbe sembrare superficiale di fronte ad una tragedia come quella del Covid-19, ma è comunque importante per i giocatori gestire al meglio il calendario della stagione, specialmente per quelli più “avanti” con gli anni come Roger Federer, che deve stare molto attento alla quantità di partite giocate in un anno.
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Come abbiamo già detto, la decisione è stata presa dalla Federazione francese di tennis, che non ha voluto consultare le parti in causa. Decisione presa da solo, ma anche inaspettata, dato che la voce non era minimamente nell’aria e la comunicazione ha sorpreso tutti i media globali.
La comunicazione non è però arrivata direttamente ai media, nè agli insider, nè tantomeno ai giocatori. Tutti hanno appreso della notizia solo dopo la pubblicazione del comunicato sui social, che ha informato tutti del rinvio del Roland Garros. Da secondo, il torneo francese diventerà il quarto evento del Grande Slam dell’anno, dopo Australian Open, Wimbledon e US Open.
Una notizia di portata enorme in quanto di fatto, il Roland Garros, sposta completamente gli equilibri della stagione, lasciando aperte tantissime domande. Cosa succederà agli aventi schedulati inizialmente in quelle settimane? Sono stati informati a riguardo? E poi ancora: come si potranno giocare due slam di seguito? Che ne sarà di tutto il resto? Proviamo ad andare per punti.

Rafa Nadal festeggia la vittoria del Roland Garros 2019
Evidente che la scelta unilaterale della federazione francese di fatto sconvolge tutto. Nelle 2 settimane che andranno dal 20 settembre a 4 ottobre, infatti, sia il calendario maschile che quello femminile erano già intasati di eventi.
Gli ATP 250 di Metz e di San Pietroburgo, ma anche la Laver Cup a Boston proprio dal 25 settembre. E poi, la settimana successiva, altri 3 tornei 250: Chengdu, Zhuhai e Sofia. Senza considerare che dal 5 ottobre – ovvero il giorno dopo la finale del nuovo Roland Garros – i giocatori dovrebbero volare a Pechino o Tokyo per i due prestigiosi ATP 500 che inizierebbero immediatamente.
Non va meglio al tennis femminile, con il WTA Premier di Tokyo (insieme agli ‘International’ di Seoul e Guangzhou) che dovrebbero farsi da parte; ma soprattutto con il prestigioso Premier 5 di Wuhan che dal 28 settembre si troverebbe in concomitanza alla seconda settimana di uno slam.
Questo per quanto riguarda il puro sovrapporsi delle date scelte dal Roland Garros. Da Aggiungere a questo infatti ci sarebbe l’enorme questione dello US Open. In calendario dal prossimo 24 agosto al 13 settembre, il nuovo Roland Garros avrebbe il via soltanto 6 giorni pieni dopo la finale di New York del torneo maschile. Con voli transoceanici, cambiamenti di superficie, altre due settimane consecutive al meglio dei 3 su 5 (per gli uomini) e chi più ne ha più ne metta. Sarà davvero sostenibile?
Complicato pensarlo, ma a oggi questo diventa il nuovo calendario. Per una notizia che non è chiaramente piaciuta ai tennisti, completamente rimasti all’oscuro del fatto e sorpresi quanto il resto del mondo della notizia. Vasek Pospisil ad esempio, membro del Consiglio del Giocatori, ha commentato con questo eloquente tweet come tutto ciò sia arrivato senza il singolo consulto a un giocatore, e come in tempi così complicati queste decisioni così importanti debbano essere condivise.
Una scelta forte quella di Parigi; anche “prepotente ed egoistica” da un certo punto di vista, con una decisione unilaterale che appunto non considera direttamente i giocatori ed evidentemente va a calpestare la programmazione della parte di stagione in Asia. Al tempo stesso, però, si può riconoscere anche grande tempismo: al Roland Garros infatti, senza troppo perdere tempo, non vogliono assolutamente rinunciare a quello che sarebbe il loro primo torneo con la nuova conformazione; ovvero con un tetto sul centrale e dove è stata investita un’enorme quantità di denaro da parte di tutti (federazione, città, sponsor).
Per evitare così quella che sarebbe stata una cancellazione praticamente certa (fuori dall’Italia gli studi raccontano di un picco di contagio che arriverà a fine aprile/primi di maggio), ecco spiegato il senso della controversa scelta: spostarsi a settembre.
Vediamo cosa succederà nel resto del mondo; aspettando di capire a questo punto come si muoverà Wimbledon. E il resto lo deciderà solo il tempo e la medicina, impegnata fuori nella battaglia reale più importante.
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