Gli inglesi, nella banalità dei luoghi comuni, sono sempre la razionalità fatta persona. Il loro self control è proverbiale e ha dato il via a tutto un certo stile e modo di pensare. Anche per questa forma mentis tipicamente anglosassone, i dirigenti della Premier League sono da tempo immersi in analisi e previsioni per riuscire a salvare la stagione 2019-2020 del massimo campionato di calcio inglese.

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Salvare questa incredibile stagione sarebbe per i britannici un vero e proprio orgoglio nazionale. Mantenere il punto in un periodo così difficile che spinge verso il caos, sarebbe un’ulteriore dimostrazione che il modo inglese di vedere il mondo è sempre quello più lucido ed efficace.

Salvare la gallina dalle uova d’oro

Ad essere del tutto sinceri si può senz’altro aggiungere che la Premier League è un affare di dimensioni spaventose e mandare all’aria la stagione in corso sarebbe un danno economico per tutto il sistema. Nessuno è davvero interessato a far saltare tutta la stagione. Si rispettano le regole di sicurezza, il campionato è sospeso, ma si cercano soluzioni per non abbandonare la gallina dalle uova d’oro.

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Qualche mese fa si era stimato, con dati solidi e ben documentati, che il massimo campionato inglese producesse almeno 5,4 miliardi di Euro di ricavi l’anno. E’ bene ripeterlo affinché non si perdano le dimensioni dell’affare: i ricavi della stagione 2017/2018 per la Premier League sono stati di 5,4 miliardi di Euro. Ed era un mercato in continua crescita.

Le ipotesi sul tavolo per non danneggiare questa perfetta macchina da soldi sono quindi molte. Come detto tutti i soggetti coinvolti hanno un grande interesse a finire la stagione: calciatori, dirigenti, sponsor, istituzioni, tifosi. Non importa molto quanti sacrifici si faranno, l’importante è che si chiuda la stagione in maniera regolare e che non vada a compromettere la credibilità del campionato e del marchio Premier League.

Lo stato delle cose alla sospensione del campionato

L’ipotesi più accreditata per il momento è quella di riprendere il campionato il primo di Giugno. Ma che situazione ci è lasciati alle spalle? Quasi tutte le squadre devono disputare ancora 9 partite. Manchester City, Aston Villa, Arsenal e Sheffield United invece devono ancora disputarne 10.

Dal punto di vista sportivo, la vittoria del campionato non è in discussione: il Liverpool domina con ben 25 punti di vantaggio sul Machester City, che come detto ha una partita in meno. In pratica il City ha ancora 30 punti a disposizione per recuperarne 25. Il Liverpool invece con nove partite da giocare, e 27 punti a disposizione, dovrebbe guadagnarne meno di 5 per mettere a rischio il primato.

Diversa invece la situazione in zona retrocessione dove la battaglia è molto accesa: se il Norwich City sembra oramai spacciato, l’Aston Villa con 4 punti in più ha ancora timide speranze. Bournemouth, Watford e West Ham sono appaiate a pari punti e si danno battaglia per evitare di occupare la terzultima posizione (in Premier League retrocedono 3 squadre). Il Brighton & Hove Albion non è certo fuori dalla battaglia avendo soltanto 2 punti in più del terzetto poco sopra riportato. Anche per l’entrata in Champions League la battaglia è piuttosto vivace. Se le prime tre posizioni sembrano più o meno garantite, la lotta per il quarto posto coinvolge, senza grandi stravolgimenti, 4 squadre racchiuse in 5 punti.


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Premier League: l’ipotesi della ripartenza al 1 giugno

L’idea di fondo sarebbe quella di giocare tutte le partite che rimangono in sospeso, a partire dal primo Giugno, a porte chiuse. Si rinuncerebbe così ai guadagni del botteghino ma quelli di sponsor e diritti televisivi rimarrebbero validi e l’immagine del marchio non subirebbe grossi danni. L’idea è stata già analizzata in maniera molto approfondita e prevedrebbe anche la disputa dei turni di Coppa nazionale. In sostanza sarebbero da disputare 92 partite in 41 giorni.

Un calendario che definire fitto è pur poco. Gli organizzatori sembrano convinti di potercela fare. Sarebbero da recuperare 9 turni per tutte le squadre, più due recuperi, più tre turni di FA Cup. Con questa soluzione sarebbe possibile dunque chiudere tutte le competizioni nazionali l’11 Luglio. L’idea piace moltissimo anche perché permetterebbe di ripartite con la stagione 2020/2021 quasi a piena normalità.

Il riposo per i calciatori ovviamente verrebbe drasticamente ridotto rispetto ad una stagione normale perché non bisogna dimenticare che il primo turno di campionato è fissato per l’8 agosto. Va però considerato che era prevista la disputa dell’Europeo, cancellato e riposizionato all’anno prossimo, che avrebbe impegnato i calciatori, nella migliore delle ipotesi, fino a Luglio inoltrato.

L’idea della ripartenza al primo giugno sembra percorribile e piuttosto appetibile per tutti i soggetti coinvolti. Per ora rimane solo una delle opzioni sul tavolo, probabilmente la più credibile. Quello invece che è già stato deciso da parte della Football Association, in accordo con l’English Football League e la massima serie femminile, è che nessuno tornerà in campo prima del 30 aprile.

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