L’uscita in tutto il mondo di “The Last Dance“, docu-serie sugli Chicago Bulls degli anni ’90, ha creato una serie di discussioni intorno alla figura di Michael Jordan. Molti giocatori, allenatori, giornalisti o semplici appassionati discutono da settimane di quello che si può vedere nella nuova serie Netflix, e le diverse opinioni sugli avvenimenti più importanti non mancano. Altri ex cestisti di quella squadra leggendaria sono intervenuti ai microfoni delle emittenti televisive più importanti degli Stati Uniti per chiarire alcuni episodi o per rispondere a quanto detto da Michael Jordan, come è successo per le sue parole sull’infortunio di Scottie Pippen.
Il numero 23 aveva infatti accusato il suo compagno di squadra di non essersi operato per mesi nella speranza di superare da solo il problema, ma senza mai chiedere l’opinione dei suoi compagni. In quella stagione Pippen fu costretto a saltare ben 35 gare, e il suo apporto mancò molto ai Bulls. Ci ha però pensato Steve Kerr, ex stella della squadra e ora allenatore dei Golden State Warriors, a confutare l’ipotesi, spiegando come Pippen avesse invece chiesto l’opinione sia dell’allenatore che dei suoi compagni.
Oltre a queste faide più o meno chiarite, c’è un’altra teoria che è tornata a circolare sui media americani. Una vera e propria teoria del complotto, che riguarda Michael Jordan e il suo (primo) addio al mondo del basket. MJ lasciò infatti gli Chicago Bulls nel 1993, per tentare una nuova avventura nel mondo del baseball, ma senza particolare successo, e tornò a giocare a basket nel 1995.
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Il gioco d’azzardo costrinse Michael Jordan al ritiro?
Secondo il magazine “The Fumble”, Jordan si sarebbe ritirato dal basket non per la volontà di tentare una carriera in un altro sport, ma per via del suo problema con il gioco d’azzardo.
La ludopatia dell’ex campione, seppur non venne mai resa “ufficiale”, era molto discussa all’epoca. Alcuni sostennero infatti che Michael Jordan uscì dal mondo dell’NBA nel 1993 per evitare una squalifica di 18 mesi. L’addio agli Chicago Bulls avvenne quando Jordan aveva 30 anni ed era nel pieno della sua carriera, avendo vinto tre anelli NBA consecutivi. I fautori di questa ipotesi spiegano l’addio del cestista come un modo per non rendere nota questa squalifica da parte della Lega, e tenere il tutto ben nascosto, senza infangare la popolarità del giocatore più amato al mondo.

Michael Jordan in una delle sue famose schiacciate