Eccovi la moviola tratta dal Blog di Luca Marelli, ex arbitro professionista, sulle partite del decimo turno di Serie A. Abbiamo scelto di prendere in considerazione l’opinione di Luca Marelli data la sua grande attendibilità e la sua capacità di spiegare bene i punti più controversi del regolamento.
Spezia-Lazio, arbitro Chiffi
Convince poco l’arbitro Chiffi nell’anticipo del sabato tra Spezia e Lazio. L’unico vero episodio da discutere avviene a metà primo tempo, quando Ciro Immobile entra in profondità e viene steso da Terzi prima che possa entrare in area di rigore. L’arbitro fischia punizione dal limite e ammonisce il difensore dei liguri, ma è evidente come l’attaccante biancoceleste avesse il pallone a disposizione. Se l’arbitro fischia fallo, come fatto, l’unica vera sanzione sarebbe il cartellino rosso, e non il giallo come deciso da Chiffi. Un fallo del genere non può che essere da espulsione, e il fatto che Terzi avesse un compagno vicino a lui non cambia nulla. Sbaglia anche il VAR a non richiamare il direttore di gara.
Inter-Bologna, arbitro Valeri
Al 17° minuto l’Inter passa in vantaggio con una rete di Lukaku. Se l’attaccante nerazzurro non avesse trovato il goal, l’arbitro avrebbe dovuto fischiare calcio di rigore per un’evidente trattenuta sul belga. Sul tiro in porta di Lukaku, Danilo sulla linea di porta cerca di fermare il pallone con la mano destra. Nonostante il goal, l’arbitro avrebbe dovuto comunque ammonire il difensore del Bologna per comportamento antisportivo, esattamente come riportato sul regolamento. Errore piuttosto grave, dato che l’episodio è evidente e questa è una regola molto semplice che viene insegnata nei primi mesi ad ogni arbitro.
Al 50° minuto l’Inter protesta per una trattenuta di Danilo su Lukaku, ma l’episodio non sembra abbastanza grave da portare ad un calcio di rigore, nonostante il giocatore rossoblu abbia rischiato molto.
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Juventus-Torino, arbitro Orsato
Il primo episodio da riguardare avviene al minuto 20 del primo tempo, nel contatto tra De Ligt e Linetty. C’è un contrasto spalla contro spalla tra i due giocatori con il granata avviato verso la porta. Orsato lascia correre e non commette alcun errore, dato che non c’è alcun fallo. Al 34° minuto c’è un tocco di mano in area del Torino, causato da Ansaldi. Questo però non è calcio di rigore, ed il motivo è semplice: non c’è un aumento del volume corporeo, e in più Rabiot manca il pallone, traendo in inganno il giocatore granata, che si è ritrovato il pallone troppo vicino per poter spostare il braccio. Per questo non c’è alcune calcio di rigore da poter fischiare.
Passiamo alla rete annullata a Juan Cuadrado, l’episodio che più ha fatto discutere dopo il match. Il colombiano tira da fuori beffando Sirigu, ma Orsato annulla tutto per la posizione in fuorigioco di Bonucci, che impedisce la corretta visione al portiere. In quel momento, la presenza di Bonucci impedisce al difensore del Torino di intervenire fermando la palla, che poi finirà in porta. La posizione di Bonucci è in fuorigioco, e la sua presenza impedisce un intervento; non importa se Ansaldi avrebbe potuto o meno fermare il pallone, perché per regolamento basta la potenzialità del gesto. Per questo Orsato ha interpretato perfettamente il regolamento annullando la rete, dopo aver rivisto l’episodio con l’on field review.
Nel secondo tempo c’è un brutto fallo di Lukic su Bentancur, con il giocatore granata che entra con il piede a martello sulle caviglie dell’avversario. Subito prima però il giocatore cerca il pallone, ma viene anticipato da Bentancur, e solo in seguito a questo evento il bianconero viene colpito, peraltro con Lukic che ritrae immediatamente la gamba. Per questo non c’è cartellino rosso, ma solo giallo, molto bravo Orsato anche in questa occasione. Nel resto del match, a parte un’ammonizione mancata a Rincon, non ci sono errori da segnalare da parte del direttore di gara.
Crotone-Napoli, arbitro Marinelli
A fine primo tempo c’è un episodio che coinvolge Lozano, fermato a pochi metri dall’entrata in area di rigore. Il difensore calabrese viene ammonito, giustamente, dall’arbitro; quando Cuomo commette fallo infatti, c’era Luperto vicino a lui che avrebbe avuto l’opportunità di fermare Lozano. Giusto quindi ammonire e non espellere.
Nel secondo tempo Petriccione viene espulso dopo un on field review, con Marinelli che inizialmente assegna un calcio di punizione indiretto per il Napoli. Scelta strana dato che questo tipo di punizione viene assegnato solo per fallo di gioco pericoloso, che non prevede però alcun contatto tra i giocatori. Qui il contatto è chiaro ed evidente, pertanto doveva esserci un calcio di punizione diretto. Marinelli non vede però chiaramente il contatto tra i due giocatori. L’errore più clamoroso è però quello che porta al cartellino rosso ai danni di Petriccione, che entra sicuramente male ma colpisce solo di striscio il suo avversario e avrebbe meritato un giallo. Non è chiaro perché il VAR sia intervenuto, dato che l’arbitro ha visto il contatto e lo ha giudicato non da espulsione.
Roma-Sassuolo, arbitro Maresca
Non bene Maresca in questa sfida, con un atteggiamento nel primo tempo che ha portato la partita ad innervosirsi, compromettendo la prestazione delle due squadre e la serenità dell’arbitro stesso.
Il primo episodio è l’ammonizione al 10° minuto di Pedro per un fallo su Berardi. L’attaccante spagnolo sicuramente non voleva colpire Berardi, ma la volontarietà in questo caso non conta. La gamba è alta e il colpo al petto è evidente, pertanto l’ammonizione è giusta e Maresca non sbaglia. Al 40° viene espulso per aver commesso un altro fallo, nettissimo, su Lopez in contropiede. L’ammonizione non avviene per la gravità del fallo, ma perché l’avversario stava per ripartire in contropiede, e Pedro commette un fallo tattico che merita l’ammonizione.
Passiamo invece alla rete annullata a fine primo tempo a Mkhitaryan in seguito ad un’azione rocambolesca. Ad inizio azione, in area di rigore, Marlon tocca con il braccio, che però è perfettamente attaccato al corpo e quindi non può essere fischiato alcun fallo da rigore, come fatto capire immediatamente dal direttore di gara. Arriva poi la rete di Mkhitaryan, e mentre la Roma festeggia la rete, Maresca parla con il VAR e in questo caso è bravo Guida a richiamarlo. Questo perché Maresca era convinto che Dzeko avesse anticipato Locatelli, senza commettere fallo, ma era invece evidente come fosse il centrocampista del Sassuolo ad essere arrivato per primo sul pallone. Giusto quindi fischiare fallo e annullare la rete giallorossa.
Nel secondo tempo c’è il fallo di Obiang su Pellegrini, che costringe il numero 7 giallorosso a lasciare il campo causando moltissime polemiche per la mancata espulsione. Anche in questo caso però, come detto precedentemente per il fallo di Rincon, non ci può essere espulsione. Il pestone è netto e forte, ma non c’è altro che imprudenza da parte di Obiang, che quindi non può essere espulso. L’ultimo episodio dubbio riguarda un tocco di mano in area di rigore del Sassuolo, per il quale la Roma chiede il penalty. Anche in questo caso non c’è calcio di rigore, perché il braccio del difensore neroverde è staccato dal corpo ma posto di fronte al suo ventre, che non aumenta quindi volume corporeo.
Sampdoria-Milan, arbitro Calvarese
Nel primo tempo il Milan reclama calcio di rigore per una trattenuta di area di Tonelli ai danni di Rebic, ma si può facilmente notare come entrambi si tengano allo stesso modo, vanificando qualsiasi polemica. Nel primo tempo arriva un calcio di rigore per il Milan per fallo di mano di Jankto. Rigore netto dato che il giocatore della Sampdoria tocca chiaramente il pallone con il braccio largo. Nel secondo tempo invece è Gabbia del Milan a commettere fallo di mano nella sua area di rigore, ma Calvarese giustamente non fischia, dato che il tocco viene causato da una trattenuta piuttosto evidente di Tonelli.
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