La crisi che sta colpendo tutto il mondo, derivante dalla pandemia di Covid-19, rischia di cambiare per sempre il mondo dello sport. Calcio, basket, Formula 1, rugby, tutti gli sport devono trovare il giusto modo per ripartire, avendo però la garanzia sulla possibilità di assicurare a tutti gli atleti la massima sicurezza. Per quanto riguarda il mondo delle corse però, il problema non deriva solo dallo svolgimento delle gare, ma anche dallo sviluppo dei nuovi veicoli.
Il settore di ricerca e sviluppo delle aziende coinvolte in Formula 1 o in MotoGp è infatti fondamentale per assicurare ai piloti vetture sempre competitive e tecnologicamente avanzate. La crisi scatenata dallo stop alle competizioni rischia però di pesare pesantemente sulle casse delle scuderie. Per sopperire al problema, la Formula 1 ha rinviato di un anno l’arrivo del nuovo regolamento, permettendo a tutti i team di utilizzare le vetture già pronte nel 2020.

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La Ducati propone una sola moto per pilota

La MotoGp invece, non ha ancora fatto nessuna mossa per salvaguardare le scuderie.
I costruttori, gestiti dalla MSMA (Associazione dei produttori), si riuniscono periodicamente in video conferenze per cercare delle soluzioni al problema, riducendo i costi dello sviluppo, cosa che potrebbe portare a forti scossoni a tutti i livelli.

Tra le scuderie più attive c’è la Ducati. L’azienda bolognese è stata la prima a suggerire la riduzione dei costi, portando alcune idee agli altri team. La Ducati è la casa costruttrice con più moto in griglia dato che, oltre alle due moto ufficiali, fornisce i prototipi ad altri due team (Pramac e Avintia), per un totale di ben dodici moto. Ogni pilota ha infatti, nel suo garage, due moto a disposizione. Questo a differenza di altri team come Suzuki e Aprilia, che hanno solo due piloti a testa, mentre KTM, Yamaha e Honda ne hanno quattro, e quindi otto moto.

La MotoGp, a differenza di tutti gli altri campionati motociclistici, è l’unica competizione che prevede per regolamento che ogni piloti abbia due moto nel box, con la possibilità di usarle come meglio crede.
Dall'Igna Ducati

Gigi Dall’Igna all’interno del box Ducati

In Moto 2 e Moto 3, la seconda moto è stata rimossa nel 2010 proprio per tentare di ridurre i costi, stessa cosa che (negli anni precedenti) era successo in Formula 1. In passato tutte le scuderie avevano a disposizione una terza vettura nel caso in cui un pilota avesse subito danni irreparabili o un incidente nel corso di un Gran Premio. Nel 2008 è stato però deciso di ridurre i costi, facendo sparire il cosiddetto “Muletto”.

Nel corso di una delle ultime riunione tra i costruttori, la Ducati ha proposto di abolire la seconda moto anche in MotoGp, per abbassare nettamente i costi e salvaguardare le casse di tutti. La proposta è arrivata direttamente da direttore generale di Ducati Corse, Gigi Dall’Igna, in un’intervista rilasciata a La Stampa.


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Le parole di Gigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse

“Il motociclismo in generale soffrirà molto di questa crisi, tutte le idee che ci permetteranno di ridurre i costi devono essere messe in pratica. Penso che una di queste misure potrebbe essere quella di avere una sola moto per ogni pilota in MotoGP. Siamo l’unica categoria che ne ha due, e non credo che in Moto3 o SBK, con una sola moto, lo spettacolo sia inferiore. Sono un tecnico e mi piace lo sviluppo. Sono sempre stato contrario a qualsiasi limitazione allo sviluppo, ma ora le cose sono totalmente diverse. Il nostro futuro dipenderà dalla riduzione dei costi. La crisi c’è per tutti, non possiamo nasconderlo. Credo che si debba fare tutto il possibile perché la MotoGp riprenda a correre. Le tv rappresentano la parte più importante del nostro sport, dal punto di vista economico e non solo. Correre delle gare senza ospiti e spettatori ma continuando a trasmetterle significa poter promuovere gli sponsor, raggiungere la maggioranza del nostro pubblico, quindi riusciremmo a salvare comunque l’80% del business legato a questo sport.
Mi sembra impossibile scartare l’idea di un campionato accorciato, è inevitabile. Direi che potremmo correre almeno una decina di gran premi. Sono aperto a tutte le opzioni, tranne a quella di correre due gare nello stesso fine settimana. Mi sembra una soluzione con poca attrattiva, anche dal punto di vista delle televisioni. Il mercato piloti? Ovviamente è tutto fermo. Non penso che in questo momento qualcuno abbia fretta di rinegoziare i propri contratti, né noi costruttori né tantomeno i piloti. Siamo tutti concentrati nel gestire una situazione difficile”

Con queste parole Gigi Dall’Igna ha fatto il punto sulla situazione non solo della Ducati, ma di tutta la MotoGp. Come abbiamo già visto per la Formula 1, abbassare i costi è inevitabile per salvaguardare alcune scuderie, e lo stesso direttore generale italiano lo ha confermato. Le altre scuderie sembrano però restie ad accettare la proposta fatta da Ducati, e si dovrà ancora lavorare molto per arrivare ad un accordo.

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