Il “caso Hamilton” sta tenendo banco in questi giorni tra gli appassionati e gli addetti della Formula 1. Dopo aver subito 10 secondi di penalità durante il Gran Premio di Sochi, il sei volte campione del mondo si è sfogato contro la decisione dei giudici di gara. A supportarlo sono arrivati altri due piloti come Max Verstappen e Sebastian Vettel. Al contrario, il team principal della Ferrari Mattia Binotto e il direttore di gara Michael Masi, hanno giustificato la severità della punizione inflitta all’inglese.
Il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, parla della penalità a Lewis Hamilton
Nel corso dell’ultima edizione del Gran Premio di Sochi, in Russia, è arrivata la vittoria di Valtteri Bottas, che ha portato la sua Mercedes sul gradino più alto del podio, davanti alla Red Bull di Max Verstappen e al suo compagno di squadra Lewis Hamilton. A far discutere però, è stata la penalità di 10 secondi inflitta al sei volte campione del mondo, fino a quel momento in testa alla gara, con un vantaggio netto rispetto agli avversari. Hamilton è stato penalizzato per aver effettuato le prove di partenza in una piazzola di sosta dove però non era possibile fermare la monoposto. Nonostante l’episodio sia avvenuto prima dell’inizio del Gran Premio, i direttori di gara sono intervenuti solo al ventesimo giro, compromettendo quindi la gara del pilota inglese, chiusa appunto al terzo posto.
Hamilton non ha mancato di far sentire il suo dissenso dopo la gara, e allo stesso modo molti addetti ai lavori hanno commentato quanto accaduto. Tra questi c’è Mattia Binotto, team principal della Ferrari, che ha difeso la scelta del collegio dei commissari, spiegando come quella presa sia la decisione più giusta. Questa scelta, sempre secondo Binotto, potrebbe essere d’esempio per il futuro, evitando quindi che altri piloti possano commettere lo stesso errore.
“Potresti sentire che sono piuttosto duri, soprattutto se ne sei vittima. Ma dall’altra parte, se a volte non sei duro, lasci la porta aperta ai piloti per ripeterlo in futuro. Penso che non sia mai facile giudicare, ma la FIA in questo senso sta facendo un ottimo lavoro. Quindi penso di essere complessivamente contento”
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Le parole di Michael Masi, direttore di gara nel Gran Premio di Russia
Oltre al team principal della Ferrari Mattia Binotto e al direttore di gara Michael Masi, sono intervenuti anche due piloti. Il primo è stato Max Verstappen, seguito poi da Sebastian Vettel. L’olandese della Red Bull ha ammesso che Hamilton abbia commesso un errore abbastanza sciocco, ma allo stesso tempo ha criticato la durezza delle pene inflitte dai direttori di gara. Hamilton ha subito infatti una penalità di 10 secondi in gara, più due punti di penalizzazione sulla Superlicenza di Formula 1. Questi due punti sono poi stati sostituiti da un’ammenda. Sebastian Vettel invece ha dato ragione ad Hamilton, criticando a sua volta le scelte dei direttori di gara. Dopo aver espresso la sua sul caso più discusso della Formula 1, il pilota tedesco ha risposto alle domande dei giornalisti, spiegando cosa sia successo con il pit stop posticipato durante il Gran Premio, che gli è costato alcune posizioni in griglia.
Max Verstappen
“Se avesse causato un incidente sarebbe stato diverso, ma la penalità ricevuta da Lewis era già abbastanza dura. Non è stato bello dove si è fermato, ma penalizzare con punti per quello non sono sicuro che sia corretto. Lo hanno già punito abbastanza con la penalità in gara. Ma credo che ne parleremo al prossimo incontro e vedremo cosa accadrà”
Sebastian Vettel
“Penso che se fai davvero delle mosse folli in pista e delle guide pericolose, allora sono giustificate certe penalità. Ma se stai accelerando in corsia box o infrazioni minori, probabilmente non è il motivo giusto per applicare punti di penalità. Per quanto riguarda la mia gara, penso che sia chiaro che a quel punto mi hanno lasciato fuori per rallentare la Renault. Certo che non mi ha aiutato. Avremmo potuto segnare un punto, ma neanche questo cambia molto. Mi sarei fermato prima. Non credo avesse senso stare fuori perché siamo stati piuttosto lenti”
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