Il professor Carlo Cottarelli, economista di fama mondiale, sta portando avanti il suo progetto per l’Inter, la sua squadra del cuore. Insieme a tanti altri vip nerazzurri (come Valentino Rossi), il professore vuole riportare l’Inter più vicina ai propri tifosi, seguendo l’esempio di azionariato popolare che possiamo vedere all’estero nei casi di Bayern Monaco e Barcellona, seppur con le dovute differenze. Nel corso di un’intervista, Cottarelli ha parlato ancora una volta del suo progetto, spiegando anche di aver ricevuto risposte da Suning.
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Le parole di Carlo Cottarelli
40 tifosi vip e oltre 55.000 tifosi interessati al progetto. Si aspettava un successo del genere?
“Assolutamente no, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla risposta avuta presso i tifosi. Non credevo che potessimo registrare questi numeri in così poco tempo e, a coloro i quali ancora domandano dove possano trovare il link al questionario, ricordo come sia sufficiente accedere al sito Interspac.eu e da lì direttamente alla pagina del sondaggio”
Negli ultimi giorni è uscito il nome di Valentino Rossi, ma può confermare che ci saranno almeno 6 tifosi vip che si aggiungeranno?
“Assolutamente. Nella giornata di giovedì confidiamo di annunciare un gruppo più limitato rispetto a quello precedente di nuove adesioni. Comunicheremo l’ingresso di 7-8 nuovi tifosi vip”
Il modello a cui fate riferimento è quello del Bayern Monaco, ma cosa le fa pensare che questa modalità possa funzionare anche con l’Inter?
“Io credo che questo tipo di modello si possa sposare non solo con l’Inter, ma con diverse realtà del panorama italiano. Anche nel Milan, per esempio. L’Inter è una squadra che raccoglie un numero di tifosi molto importante semplicemente nell’ambito di presenze allo stadio e che ha una platea molto significativa nel raggio di poche centinaia di chilometri. Per questo motivo, mi aspetto che la risposta definitiva a un progetto come questo possa essere di grande interesse”
Anche dall’estero arrivano tante persone che vogliono aderire al progetto: ampliare il progetto all’estero è un’opzione che avete previsto?
“Il questionario che abbiamo aperto si concluderà il prossimo 15 luglio e a quel punto sarà il tempo di raccogliere e analizzare tutti i dati e fare delle riflessioni. Per comprendere dove potremo spingerci. Per ora, abbiamo deciso di limitarci ad un sondaggio nazionale perché, prima di aprirci all’estero, servirebbe un’adeguata campagna promozionale. Che non escludo, in assoluto, che possa avvenire più avanti”
In molti si chiedono come verranno utilizzati i soldi necessari per aderire ad Interspac
“Non si tratta di un investimento a fondo perduto. Dando il proprio contributo economico, il tifoso avrebbe la “ricompensa” di comprare un pezzettino della sua squadra del cuore, di essere parte di un club come l’Inter. In un’eventualità futura di una quotazione della società in Borsa, a quel punto il tifoso potrebbe averne anche un ritorno in termini economici, ma non credo che la prima preoccupazione possa essere di fare della speculazione”
La risposta dei vertici societari nerazzurri è stata positiva o negativa?
“Abbiamo informato l’Inter di questa iniziativa, dei nostri propositi e ci hanno ascoltato con interesse. La definirei una reazione tutt’altro che negativa”
E’ vero che la sua ambizione è quella di raccogliere abbastanza denaro da diventare un socio di minoranza forte nell’Inter?
“Non ci poniamo alcun limite. Ovviamente tutti questi discorsi sono strettamente legati a quella che sarà la risposta, a quelli che saranno i termini concreti della vicenda e a quello che avremo saputo e potuto raccogliere ad un certo punto. Dipenderà da quella che sarà, come la chiamano gli inglesi, la nostra fire power, la potenza di fuoco”
Il nuovo stadio e l’esigenza di rivedere i costi di gestione, come vuole Suning, sono priorità anche per Interspac?
“Sono un tifoso nostalgico, ma sono assolutamente aperto alla realizzazione di un nuovo impianto rispetto all’attuale San Siro. La mia convinzione è che un club come l’Inter abbia ancora tantissime potenzialità rispetto all’aumento dei suoi introiti e che un’iniziativa come l’azionariato popolare non possa che essere fonte di nuovi guadagni e di nuove entrate per rendere la società ancora più competitiva sotto l’aspetto finanziario”
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